Aiuto arriva un bambino cosa fare?

La convivenza gatto-bambino, salvo rari casi, non solo è possibile ma può anche aiutare lo sviluppo stesso del bambino e portare grandi benefici.
L’importante è organizzarsi preventivamente e preparare anche il micio all’arrivo del nuovo componente della famiglia!

Si può iniziare nella prima fase della gravidanza facendogli sentire, inizialmente a volume molto basso, audio che riproducono pianti e suoni tipici del bambino, seguendo poi, nell’avanzare dei mesi, con la sistemazione della stanza.

Preoccupiamoci di fare delle modifiche graduali e prima dell’arrivo del bambino cercando per quanto possibile di mantenere inalterati i punti di riferimento del gatto.

Nella creazione dei nuovi spazi andrà tenuto conto tanto del bambino quanto dei bisogni del micio pertanto creiamo anche per lui dei luoghi preposti, ricordandoci che l’attività del gatto ama svilupparsi in verticale. Posizioniamo quindi tiragraffi o mensole che permettano al gatto di casa di trovare ripari sereni in alto e attrezziamo, se necessario anche con dei cancelletti, una zona ove il gatto possa stare tranquillo, e che permetta al bambino (quando poi inizierà a gattonare per casa) di girare per casa in sicurezza senza il rischio di mettere le manine nella lettiera o nelle ciotole.

Al momento del parto, nei giorni che la madre trascorrerà in ospedale, ricordiamoci di portare quotidianamente a casa indumenti che odorano del nuovo arrivato, lasciamoglieli annusare e poniamoli nel luogo in cui solitamente il nostro micio dorme.

Quando il neonato arriverà a casa lasciate che il gatto s’avvicini ad annusarlo di sua spontanea volontà ma evitate di costringerlo se lui non vuole.
Cercate infine, per quanto possibile, di mantenere la routine nella vita del gatto, non isolatelo e non allontanatelo.
Un altro accorgimento utile è quello di evitare di urlare al gatto in presenza del bambino in modo che l’animale non lo associ ad un’esperienza negativa.

 

Gli effetti positivi della convivenza gatto-bambino

Secondo gli esperti la presenza di un’animale da compagnia è utile per lo sviluppo del bambino in quanto lo responsabilizza, costituisce per lui un compagno di giochi, stimola l’apprendimento, garantisce un’incondizionata accettazione.
Il gatto in particolare aiuta ad aumentare le competenze sociali del bambino, parliamo quindi di autostima, empatia, percezione di se, rispetto verso gli altri esseri umani e gli animali.
Al contempo stimola anche le capacità cognitive facilitando l’acquisizione del linguaggio e delle accezioni verbali e le capacità emotive aiutando l’espressione delle proprie emozioni.

I gatti vedono i bambini come una specie a se stante, infatti, rispetto a quello che potrebbe essere un “piccolo adulto” essi hanno degli odori ed una gestualità totalmente differente, per non parlare dei suoni che emettono!

 

Il bambino dai 2 ai 5 anni

…abbiamo ormai superato la prima fase d’inserimento e conoscenza ma il bambino agli occhi del gatto continua a cambiare, passa dallo stare sempre sdraiato al gattonare al camminare.
I possibili problemi in questa fase di crescita cambiano in quanto il bambino acquisisce maggiore autonomia locomotoria e impara ad occupare spazi che prima erano unicamente a disposizione di micio, in questi casi molti animali risolvono il problema utilizzando spazi più alti in modo da essere sicuri che il bambino non possa disturbarli quando loro riposano.

Il bambino si trova infatti in una fase di crescita per cui non riesce ancora a capire le conseguenze delle sue azioni e al contempo non è in grado di leggere e interpretare in modo corretto il linguaggio felino.
Sta quindi ai genitori intervenire prontamente per insegnare al bambino il giusto approccio con l’amico a quattro zampe.

 

Il bambino dai 6 ai 10 anni

Ci troviamo ancora in un periodo molto delicato in quanto spesso i genitori pensano che la fase complicata sia passata e si sentono sicuri del rapporto che s’è insaurato tra bimbo e micio riducendo drasticamente la supervisione durante le fasi d’interazione. In realtà è proprio in questo periodo della convivenza gatto-bambino che si riscontrano maggiori graffiature in quanto il gatto cerca di difendersi da situazioni che per lui sono altamente stressanti. E’ importante quindi insegnare al bambino la giusta interazione e fargli evitare il gioco con mani e piedi che può stimolare il comportamento predatorio di questa specie.

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